Bif&st vuol dire anche Ettore Scola e quest’anno più del solito. Scola è stato presidente del Bari International Film Festival sin dalla sua fondazione e ogni anno ne concepiva il programma assieme a Felice Laudadio. La sua scomparsa lo scorso gennaio ha lasciato un vuoto non solo in chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo ma in tutto il cinema. Fortunatamente per noi, potremo sempre ritrovare il suo genio e la sua arte nelle sue produzioni. Inevitabile e necessario ricordarlo durante questa settima edizione del Bif&st non solo attraverso le immagini ma anche per il tramite delle testimonianze di chi lo ha conosciuto e amato, su tutti, le figlie Paola e Silvia, la moglie Gigliola e l’amico Walter Veltroni.
Naturalmente incline all’ironia e all’autoironia, Ettore Scola era un uomo dai mille risvolti e dalle amicizie selezionate, salde e per questo durature. Animato da passione civile e sempre in prima linea nelle battaglie politiche e culturali, come quella per la salvaguardia del cinema, della sua funzione collettiva, e delle emozioni uniche del grande schermo, come lo stesso Veltroni racconta «riteneva che il cinema dovesse avere uno spirito di apertura al nuovo e al tempo stesso di ancoraggio ai propri valori».

Silvia, sua figlia, che collaborava con il padre nella stesura delle sceneggiature, racconta che «come sceneggiatore, Ettore si poneva democraticamente. Nella fase di scrittura non faceva passi in avanti verso le scelte registiche. Si concentrava sull’uomo, il suo era un approccio da umanista. Lavorare con lui – continua Silvia Scola – era ricco e piacevole.»

Paola invece, che collaborava con suo padre alla regia, lo ricorda come una persona «molto pignola, quando aveva in mente una scena faceva di tutto per realizzarla. Io capivo prima degli altri cosa voleva fare– continua Paola Scola – e riuscivamo ad ottenerlo. Secondo lui, il processo creativo di un film finiva con la fruizione da parte del pubblico, di qui la necessità delle battaglie per salvare le sale cinematografiche.»
«Amava molto i giovani – ricorda la moglie Gigliola – meno parlare di sé, il suo mestiere lo rendeva curioso verso l’uomo»
E proprio ai giovani lo scorso anno, a conclusione del Bifest 2015, Ettore Scola aveva dato appuntamento a quest’anno. Come afferma Silvia Scola, non c’è un Bif&st dopo Ettore Scola. È tutt’ora presidente e dal prossimo anno ne sarà presidente onorario. Un onore tutto nostro!