Nessuna novità sulla piccola Tené, scomparsa venerdì pomeriggio scorso dalla stazione di Bari. La Polizia di Stato sta continuando le ricerche della madre biologica della bimba su tutto il territorio. Tené era con lei prima che se ne perdessero le tracce. La piccola, di soli due anni e mezzo, era stata affidata dal Tribunale dei Minori barese ad una famiglia coratina poiché la stessa madre della bambina aveva abbandonato Tené ed il padre allontanandosi da Corato poco dopo la sua nascita. Il papà aveva dato il proprio consenso al provvedimento. La famiglia affidataria l’ha presa in custodia quando aveva 5 mesi ed è stata accudita, educata ed avviata al percorso scolastico. Non mancavano, saltuariamente, gli incontri con la madre biologica di Tené che spesso chiedeva di poter incontrare la piccola. La famiglia coratina non ha mai negato questa opportunità e gli incontri si sono susseguiti in diverse occasioni, persino a Corato, nella nuova casa della bimba, fino all’ultimo di venerdì scorso, nei pressi della stazione di Bari, quando la madre biologica è entrata in un bar con Tené con la scusa di comprare delle patatine. Di lì, più nessuna traccia di entrambi.

Immediato l’allarme che ne è seguito, dalla denuncia alle forze dell’ordine sino agli appelli su facebook della famiglia. «Aiutateci a ritrovare mia figlia», ha scritto la madre affidataria di Tené, sconvolta per quanto accaduto. La notizia ha fatto il giro del web sollevando l’indignazione di molti. Dopo lo sfogo, la famiglia ha scelto di affidarsi ad uno studio legale per tutelare le proprie ragioni e i propri diritti nelle sedi competenti. L’avvocato della famiglia coratina ha voluto specificare in una nota che quanto accaduto è «gravissimo» e «la richiesta di aiuto resta immutata perché è importante sapere se Tené sta bene». Poi conclude: «La famiglia è determinata a chiedere aiuto agli organi competenti».

Le ricerche continuano, la Polizia non sta escludendo alcuna zona. La bimba parla italiano mentre la madre biologica francese, e non si separa mai dal suo ciuccio. La famiglia coratina ha reso noto i numeri di telefono utili per raccogliere segnalazioni o avvistamenti.