Il Tribunale di Bari ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti di Gianluca Jacobini e Nicola Loperfido, ex condirettore ed ex dirigente della Banca Popolare di Bari, indagati per concorso in bancarotta fraudolenta nell’inchiesta sul crac del gruppo Fusillo di Noci. Il collegio presieduto dalla giudice Rosa Calia Di Pinto – davanti al quale si sta svolgendo il processo per bancarotta – ha accolto in parte le istanze dei difensori, disponendo la revoca della misura cautelare imposta dal gip a settembre e imponendo l’interdizione dall’attività imprenditoriale e direttiva per un anno.

Nel processo, oltre a Jacobini e Loperfido, sono indagati il patron del gruppo Vito Fusillo, i fratelli Emanuele e Giovanni, il figlio Giacomo; Marco Jacobini, ex presidente della Banca Popolare di Bari; l’ex dirigente della Popolare Benedetto Maggi; l’ex amministratore delegato Giorgio Papa; l’ex socio di Fusillo Massimiliano Curci; gli imprenditori Salvatore Leggiero e Girolamo Stabile; l’ingegnere Nicola Valerio Lamanna; il commercialista Vincenzo Elio Giacovelli. Secondo le ipotesi del pm Lanfranco Marazia, i Fusillo avrebbero messo in atto operazioni finanziarie e immobiliari spregiudicate tramite le società Fimco e Maiora, con la complicità (e dietro sollecitazione della Banca Popolare), svuotandole progressivamente. Il processo riprenderà il 18 maggio.