Prima la positività al Covid, poi a due settimane dall’ultimo tampone negativo ancora febbre, la comparsa della vasculite, aggravata da una miocardite che l’ha portata d’urgenza dall’ospedale di Matera alla terapia intensiva del Giovanni XXIII di Bari. Oggi la bambina, 5 anni, a cui è stata diagnosticata la malattia di Kawasaki sta bene ed è tornata a casa. «Il trasferimento d’urgenza in terapia intensiva si è reso necessario per la gravissima insufficienza cardio respiratoria che aveva dato uno scompenso biventricolare acutissimo», spiega il dottor Leonardo Milella, direttore dell’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XIII di Bari.

«L’abbiamo tirata fuori dalla fase critica e dopo dieci giorni, grazie al grande lavoro di assistenza di tutto il personale, anche infermieristico impegnato qui in terapia intensiva con i piccoli pazienti, l’abbiamo trasferita in pediatria», aggiunge. «Il Covid in questo caso ha fornito solo l’innesco di una patologia reumatologica abbastanza aggressiva, come la malattia di Kawasaki, che è stata subito diagnosticata nella piccola paziente e affrontata con una terapia aggressiva che abbiamo condiviso con il dottor Milella e l’equipe di pediatria», sottolinea il professore Francesco La Torre, reumatologo.