Al via “Generare culture non violente 2016”, la manifestazione, giunta quest’anno alla quarta edizione, nata per sensibilizzare i cittadini, specialmente le nuove generazioni, alla condivisione di una cultura nonviolenta e rispettosa delle donne e delle differenze, contro ogni forma di discriminazione e sopraffazione. Il programma, che prevede lo svolgimento di 35 attività gratuite rivolte a tutti – dagli adulti ai bambini, dalle donne agli uomini -, è stato presentato questa mattina, a Palazzo di Città, dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dalla Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Rosy Paparella, dalla POS Minori del Comune di Bari Francesco Elia e dai rappresentanti della rete cittadina composta da realtà pubbliche e private che promuovono quotidianamente una cultura non violenta.

Obiettivo del progetto è stimolare e mantenere viva una riflessione che sia soprattutto culturale, per suscitare un cambiamento possibile e necessario negli atteggiamenti e nei comportamenti che alimentano gli squilibri nelle relazioni tra maschile e femminile. Il tema scelto quest’anno dalla rete delle realtà aderenti, come filo conduttore delle iniziative, è la resilienza, ossia la capacità da parte di coloro che hanno subito un trauma di poterlo superare per poi ricominciare una nuova vita. «Per la rete Generare culture non violente, composta da un centinaio di realtà locali – ha dichiarato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – il mese di novembre e il giorno 25, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rappresentano una buona occasione per rilanciare la missione del programma, avviare la nuova campagna di sensibilizzazione a contrasto della violenza di genere e, specialmente, dare risonanza a un messaggio positivo per tante donne che si sentono inermi di fronte a comportamenti brutali e, purtroppo, spesso fatali. Vorremmo che il circuito della violenza potesse essere spezzato e che la cronaca potesse essere finalmente ribaltata tramite azioni che restituiscano speranza a chi ne ha bisogno. Quest’anno, oltre alle attività di tutela, ascolto e accompagnamento delle vittime, nell’ambito del programma del Centro antiviolenza comunale abbiamo previsto azioni e fondi specifici per favorire percorsi di inclusione socio-lavorativa riservati alle donne vittime di violenza, al fine di sostenerle nella fase di reinserimento sociale in modo da creare percorsi individualizzati integrati. E pertanto è stata attivata una collaborazione con Porta Futuro, per verificare le modalità più efficaci di attivazione di borse-lavoro e di coinvolgimento delle imprese. Proprio in tal senso, abbiamo scelto un’immagine positiva per la campagna, realizzata grazie al contributo di Marisa Vestita, una giovane illustratrice di ‘Puglia Racconta’. La nostra speranza si accompagna alla passione e alla ferma volontà di continuare a lavorare in questa direzione. La rete è impegnata tutto l’anno a promuovere una cultura non violenta, che può attecchire sia attraverso il potenziamento di strutture che accompagnano le vittime nel loro percorso di rinascita sia attraverso la diffusione di un nuovo approccio a questi temi che ci riguardano tutte e tutti, piccoli e grandi, uomini e donne, sin dai primi anni di vita».

«Stiamo cercando di realizzare percorsi di resilienza anche per i più piccoli – ha detto Rosy Paparella -. Credo sia necessario in quanto, purtroppo, gli episodi di bullismo e di violenza giovanile hanno le stesse radici culturali, per cui le dinamiche vissute in famiglia vengono riproposte nei confronti dei coetanei. In questo periodo stiamo tenendo d’occhio anche i fenomeni di violenza sessuale ad opera dei minori e i segnali non sono positivi. Quindi abbiamo previsto delle iniziative che parlino anche a loro perché la violenza non è un destino, e per abbandonarla è fondamentale puntare sulla ricostruzione delle relazioni». Accanto ai laboratori (creativi, ludici, espressivi, di scrittura), al flash mob, agli incontri, alle mostre, ai cineforum, ai seminari, dibattiti e al ricavato della vendita di prodotti destinato a nuove azioni finalizzate al contrasto alla violenza, la novità di quest’anno è rappresentata da appuntamenti introduttivi alle tecniche di autodifesa attraverso la pratica del Krav Maga e da un incontro psicoeducativo organizzato dal servizio dell’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” GIADA – Gruppo Interdisciplinare Assistenza Donne e bambini Abusati, presso un parrucchiere, al fine di promuovere la resilienza delle adolescenti attraverso la cura di sé.

La rete, inoltre, promuove con il Centro antiviolenza comunale una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Rafforzare la non violenza”, finanziata con fondi regionali, che prevede affissioni, distribuzione capillare di materiali informativi in tutti i Centri aperti per famiglie e Centri polivalenti per minori, nei cinque Municipi e in tutti i luoghi “sensibili” del territorio, come stazioni e ospedali, nonché l’attivazione di uno sportello itinerante per intercettare i bisogni direttamente sul territorio Per la prima volta, infine, il Comune di Bari aderisce alla manifestazione nazionale a contrasto della violenza di genere in programma in piazza della Repubblica, a Roma, sabato 26 novembre: un appuntamento organizzato per sensibilizzare i cittadini sul fenomeno del femminicidio e sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica il preoccupante aumento delle azioni di violenza esercitate dagli uomini nei confronti delle donne. Il 25 novembre, infatti, ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata il giorno successivo per volontà della rete dei Centri antiviolenza D.i.Re, dell’U.D.I. nazionale e della rete romana “Io decido”.