La grande carrellata dei premiati di questa settimana edizione in corso del Bari International Film Festival è stata inaugurata, presso il teatro Petruzzelli, da Matteo Garrone e da Massimo Cantini Perrini, rispettivamente regista e costumista di Tale of Tales, Il Racconto dei Racconti. Un lungometraggio italiano, della passata stagione cinematografica, che ha visto partecipe un cast internazionale di tutto rispetto, da Salma Hayek a Vicent Cassell, passando per Toby Jones e John C. Reilly. Il racconto dei racconti si è rivelato un film pionieristico rispetto alle produzioni alle quali il cinema italiano è generalmente abituato. Garrone, che è anche produttore del film, ha messo insieme e adattato per il cinema – come pochissimi registi prima di lui hanno avuto modo di fare – i cinquanta racconti di Giambattista Basile meglio noti come Lu Cunto de Li Cunti, una raccolta di fiabe tra le più antiche d’Europa, scritta tra il 1500 e il 1600 in lingua napoletana. Come Lo stesso Garrone ha dichiarato durante il focus con il pubblico presso il Teatro Margherita, «la difficoltà maggiore incontrata durante la realizzazione del film ha riguardato la distinzione tra i tre regni. È stato complicato, come se avessimo realizzato tre film distinti – ha affermato il regista – è stata un’avventura sicuramente divertente ma molto impegnativa soprattutto per gli imprevisti tecnici, avendo lavorato con una troupe di più di cento persone. Questo film – ha continuato Garrone – è stato come un rito di passaggio, una volta concluso ci si sente più forte.»
Dichiarazioni confermate anche da Massimo Cantini Perrini, il costumista di Tale of Tales che su richiesta del regista ha dovuto trasformare tutti i pizzi degli abiti in trame metalliche per una resa scenica migliore. Il risultato è stato eccezionale, la cura del dettaglio quasi maniacale e il tutto ha contribuito a trasformare in immagini l’universo visivo del Basile, in cui tutti gli aspetti di questo mondo fantastico i sono incastrati tra loro alla perfezione.
Cantini Perrini è entrato subito nel mood interazionale della produzione, potendo vantare nel proprio curriculum collaborazioni illustrissime con Gabriella Pescucci, ad esempio, per I miserabili, La fabbrica di cioccolato di Tim Burton, suoi anche i costumi di Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola.
«Tutti i pizzi degli abiti sono originali del 1700 – ha dichiarato Cantini Perrini – per i colori e le luci mi sono ispirato ai quadri di Velasquez e nella realizzazione ho tento conto delle nazionalità degli attori»
Non c’è dubbio, il Premio Mario Monicelli per la migliore regia a Matteo Garrone e il premio Piero Tosi per i costumi a Massimo Cantini Perrini, consegnati in questa edizione del Bif&st ai due artisti dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, costituiscono sicuramente il giusto riconoscimento per un lavoro di ricerca attento e meticoloso che ha fatto di Tale of Tales un unicum nel panorama delle produzioni cinematografiche italiane.