Dal report dell’ispettorato nazionale del lavoro presentato dal dott. Boccafurni, Responsabile Direzione Interregionale del Lavoro – Centro, in occasione dell’incontro tenutosi a Bari in Camera di Commercio lo scorso 21 luglio, è emerso che sono triplicate le ispezioni in agricoltura a livello regionale, con il 64% delle aziende verificate che hanno presentato irregolarità, riscontrate per la stragrande maggioranza nell’ambito del rispetto della normativa su salute e sicurezza sul lavoro.

“Abbiamo accolto con favore l’intensificarsi delle ispezioni nel nostro settore, finalizzate a colpire lo sfruttamento del lavoro e a favorire la necessaria cultura della sicurezza” dichiara il Presidente di Confagricoltura Bari Bat Massimiliano Del Core. “ Giudichiamo positivamente il fatto che siano poco significative le irregolarità delle aziende riscontrate in termini di lavoro nero o sottopagato. Per quanto attiene invece al rispetto della normativa su salute e sicurezza consideriamo che il Decreto Legislativo 81/2008, che detta le regole e gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro, così com’è strutturato, non riesce a contemplare le peculiarità del settore agricolo ed è in gran parte inadeguato alle dinamiche organizzative ed operative delle nostre imprese” .

L’organizzazione degli imprenditori agricoli lancia un appello alle istituzioni affinché si avvii con urgenza un percorso di revisione bilaterale e condiviso del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, introducendo norme realmente calzanti rispetto alle specificità dell’agricoltura. “Siamo pienamente consapevoli dell’assoluta necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori nei campi e sui luoghi di lavoro – precisa Del Core – ma servono strumenti normativi concreti e praticabili, non un quadro regolatorio pensato per altri settori e poi calato forzatamente su quello agricolo, che va regolamentato secondo le proprie specificità. Il tipo di lavoro, contraddistinto da rischi non particolarmente significativi e comunque non paragonabili a quelli di altri settori, condizionato da fattori climatici variabili, con esigenze estemporanee ed improvvise di ingaggio della manodopera, in base ai cicli produttivi stagionali, richiede un approccio completamente diverso rispetto a quello previsto per l’industria o l’edilizia, ad esempio”.

Confagricoltura Bari-Bat sottolinea che l’attuale normativa crea una mole di adempimenti burocratici spesso inattuabili dalle imprese, anche quelle più strutturate, nei tempi e secondo le modalità previste. “Non mettiamo in discussione l’attenzione per la sicurezza del lavoro nel nostro settore, i nostri imprenditori sono sensibili rispetto a questo tema e si impegnano a rispettare le regole, per questo non ravvisiamo necessario dare la caccia alle streghe, talvolta arrivando, come riportato da alcune aziende, ad utilizzare anche toni inquisitori nei confronti di lavoratori e datori di lavoro, durante l’attività di controllo. Alle volte registriamo addirittura difficoltà interpretative nel verificare il rispetto delle normative e la loro corretta applicazione durante le ispezioni , anche da parte degli enti che sono deputati controlli ( Ispettorato del Lavoro, Nil , Reparto tecnico…) – aggiunge Del Core – e questo oltre a favorire spesso incertezza nell’organizzazione del lavoro, rischia di generare pressione immotivata sull’attività di impresa, nonché controversie e ulteriori complicazioni burocratiche, che ci piacerebbe potessero essere evitate. Bisogna collaborare tutti, imprese, lavoratori ed enti di controllo, affinché la sicurezza sul lavoro sia posta sempre più al centro dell’attività e che non resti sulla carta, ma auspichiamo altresì che gli imprenditori non si trovino schiacciati tra obblighi inapplicabili e sanzioni ingiuste e sproporzionate”.

L’associazione propone da subito, già in concomitanza con le campagne stagionali più significative per il nostro territorio, l’avvio di un tavolo tecnico con le parti sociali e gli organi ispettivi, a livello locale e poi nazionale, per costruire un impianto normativo snello, efficace e adeguato alle reali condizioni di lavoro nel settore primario: “Solo così – conclude Del Core – si può raggiungere l’obiettivo comune: un’agricoltura più sicura, sostenibile e competitiva”.