L’89% del territorio pugliese è a rischio frane. La nuova ondata di maltempo che sta interessando la regione nelle ultime ore, con violenti acquazzoni e veri e propri nubifragi, ha fatto salire il livello di allerta per il rischio idrogeologico.

A lanciare l’allarme è l’associazione Coldiretti, che ha acceso i riflettori sul rischio, fin troppo concreto, di allagamenti, frane e smottamenti in diverse zone della Puglia. L’effetto delle abbondanti precipitazioni cadute in pochi giorni, unite al vecchio problema dell’abbandono o della cementificazione dei territori rurali, che ha ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini. Il risultato, sottolinea Coldiretti, è che negli ultimi 50 anni in Puglia è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3, pari ad oltre il 30%.

In riferimento all’ultima ondata di maltempo, le insistenti piogge che hanno interessato il Nord Barese, ad esempio, hanno fatto salire il livello del fiume Ofanto, nell’area compresa tra la BAT e la provincia di Foggia, provocando allagamenti nelle zone rurali, da Canosa fino a Cerignola.

In base ai numeri segnalati dall’associazione, sono 230 su 257 i comuni pugliesi a rischio di dissesto idrogeologico, e a pagarne i costi, oltre ai cittadini che vivono nelle campagne, sono anche le quasi 12mila imprese che operano in questi territori.

Volendo tracciare una mappa delle aree dove è più alto il livello di pericolosità idraulica e geomorfologica, Coldiretti rileva che ad essere a rischio idrogeologico è il 100% dei comuni della BAT, il 95% nelle province di Brindisi e Foggia, il 90% nel Barese e l’81% dei territori leccesi, mentre sono addirittura più di 127mila, in totale, i pugliesi esposti al rischio di frane e alluvioni.