Negli ultimi quattro anni e mezzo, tra il 2018 e il 2022, sei bambini sarebbero deceduti nell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari a causa di infezioni da Klebsiella o Staffilococco. Morti sospette, accumunate dal fatto che i baby-pazienti erano stati sottoposti ad interventi al cuore nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedaletto. Su questo sta cercando di vederci chiaro la Regione Puglia, che ha avviato degli accertamenti, nei giorni scorsi, da parte del personale del Nirs (il Nucleo Ispettivo sanitario regionale) per acquisire documenti utili all’indagine straordinaria chiesta dal governatore Emiliano.

Obiettivo dei controlli, è quello di verificare se la struttura sanitaria avesse o meno implementato i protocolli per il controllo delle infezioni sui pazienti.

Dal 17 gennaio scorso, il reparto di Cardiochirugia del “Giovanni XXIII” ha ufficialmente chiuso i battenti a causa della mancanza di personale, con gli interventi sui pazienti in età pediatrica che da allora vengono effettuati solo al Policlinico.

L’indagine ispettiva avviata dalla Regione ha fatto seguito ad un esposto presentato dai genitori di una bambina di 5 mesi, nata con una cardiopatia congenita, operata per la prima volta a Bari e poi deceduta, nel 2020, dopo un secondo intervento effettuato fuori dalla regione.

A seguito degli accertamenti del medico legale, sarebbe risultato che la piccola era stata contagiata dal batterio della Klebsiella. Un’infezione che la piccola potrebbe aver preso a Bari, dove aveva manifestato già alcuni gravi sintomi, come la polmonite, che potrebbero aver avuto un legame importante con la sua morte.