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Rimorchiatore affondato a largo di Bari: continuano le ricerche dei due marinai ancora dispersi

Arrivati al porto gli 11 superstiti

Sono andate avanti tutta la notte ma senza successo le ricerche dei due marinari dispersi nell’affondamento del rimorchiatore “Franco P.”, avvenuto mercoledì sera a largo della costa barese.

All’appello mancano due molfettesi, Mauro Mongelli di 59 anni e Sergio Bufo di 60, membri dell’equipaggio. Altri tre componenti dello staff di bordo sono morti nel naufragio: due marchigiani ed un cittadino tunisino, le cui salme sono state trasportate ieri pomeriggio nel porto di Bari, a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, per poi essere trasferite in obitorio.  Uno dei tre corpi, quello del 65enne di Ancona Luciano Bigoni, è già stato identificato dai familiari. È previsto per oggi invece il riconoscimento delle altre due vittime: il 58enne anconetano Andrea Massimo Loi e il 63enne Jelali Ahmed, tunisino residente a Pescara.

L’unico sopravvissuto al disastro è stato il comandante, il 63enne siciliano Giuseppe Petralia, attualmente ricoverato presso l’ospedale “Di Venere” di Bari. L’uomo è stato ascoltato questa mattina dalla pm Luisiana Di Vittorio, che assieme al sostituto procuratore Roberto Rossi sta coordinando l’inchiesta aperta dalla Procura del capoluogo per naufragio e omicidio colposo. Le indagini sono state affidate invece alla Guardia Costiera.

Ascoltati anche gli 11 marinai a bordo del motopontone che era agganciato al “Franco P.” al momento dell’affondamento, arrivati stamane nel porto di Bari dopo essere stati trainati da un altro mezzo.

Ancora tutte da chiarire le cause della tragedia. Il rimorchiatore, che fa parte della flotta della società “ILMA”, Impresa Lavori Marittimi di Ancona, era partito dal porto del capoluogo marchigiano ed era diretto a Durazzo, in Albania. L’incidente è avvenuto a circa 50 miglia dalla costa barese, in un punto al limite tra le acque italiane e quelle croate. Gli uomini dell’equipaggio non avrebbero avuto neanche il tempo di dare l’allarme, che è stato lanciato dai marinai del motopontone.

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