Torna in libertà il ginecologo barese Giovanni Miniello, ai domiciliari dal 30 novembre 2021 con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di due pazienti. Così ha stabilito il gip del Tribunale di Bari, Angelo Salerno, disponendo la revoca della misura cautelare per il medico.

Il giudice, accogliendo l’istanza dei difensori, gli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Italia Mendicini, ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari, sostituendo la detenzione domiciliare con l’interdizione dalla professione (dalla quale però era già sospeso), per il periodo di un anno.

Lo stop alla professione di ginecologo – secondo quanto scritto dal gip – sarebbe infatti sufficiente a prevenire la commissione di nuovi reati della stessa specie”.

Una decisione che va contro il parere della Procura, secondo la quale “la particolare propensione di Miniello a delinquere può trovare esplicazione anche in contesti diversi dallo svolgimento dell’attività del medico”.

L’uomo è accusato di aver molestato alcune donne durante le visite, palpeggiandole nelle parti intime, e di aver proposto loro di avere rapporti sessuali con lui per guarire dal “Papilloma Virus”, o per prevenire possibili tumori all’utero.

Il caso era scoppiato a seguito di un servizio televisivo della trasmissione “Le Iene” durante il quale, grazie ad una complice che si era finta una paziente, il ginecologo era stato smascherato dalle telecamere.

Attualmente, nei confronti del medico, la Procura ha in corso due indagini su venti pazienti, presunte vittime degli abusi, otto delle quali ascoltate nell’ambito di un incidente probatorio. Pende inoltre, in Cassazione, un ricorso della Procura che insisteva per la detenzione in carcere.