Nel marzo 2020, in pieno lockdown, avrebbero speculato sull’emergenza Coronavirus, stipulando con le Asl pugliesi contratti per le forniture di centinaia di migliaia di mascherine FFP2 e FFP3, con rincari dal 40 ad oltre il 4.000%. Con questa accusa, la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque imprenditori per i reati di tentata frode in pubbliche forniture e manovre speculative sul mercato

Rischiano di andare a processo Romario Matteo Fumagalli, legale rappresentante della società Sterimed srl di Milano, con sede operativa a Surbo; Massimiliano Aniello De Marco, legale rappresentante della Servizi Ospedalieri spa di Ferrara; Gaetano e Vito Davide Patrizio Canosino, legali rappresentanti rispettivamente delle società 3MC spa e Penta srl di Bari, e infine Elio Rubino, legale rappresentante di Aesse Hospital srl di Bari.

In base a quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, sul prezzo delle mascherine sarebbero stati applicati rincari via via crescenti nel corso dei diversi passaggi della filiera commerciale, al punto che mascherine del valore di poche decine di centesimi sarebbero state vendute ad oltre 20 euro l’una. L’udienza preliminare avrà inizio il prossimo 20 maggio, davanti al gup del Tribunale di Bari Paola Angela De Santis.