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Tentata estorsione ai danni di un agente di commercio: arrestati due giovani baresi

Avevano minacciato la vittima per fargli attivare un finanziamento di 30 mila euro da intestare a uno sconosciuto

Autosave-File vom d-lab2/3 der AgfaPhoto GmbH

I Carabinieri della Stazione di Bari Carbonara hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di un 24enne indagato per “tentata estorsione aggravata”.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), due giovani baresi, E.A., 23enne, e C.A., 24enne, avrebbero, nelle scorse settimane, minacciato un agente di commercio al fine di fargli attivare un finanziamento per l’importo di 30.000 in favore di una persona ignara, reiterando la richiesta nella mattinata del 27 marzo scorso in una piazza del capoluogo. Lì, dopo aver registrato il rifiuto dell’agente, i due lo avrebbero percosso al volto, intimandogli di consegnare loro le chiavi del veicolo per poi, nel caso di C.A., costringerlo a prelevare da causa un orologio da polso, dicendogli che gli avrebbero restituito autovettura e orologio solo quando avrebbe attivato il finanziamento, con gravi minacce se si fosse rivolto alle Forze dell’Ordine. L’immediato intervento dei Carabinieri della Stazione di Bari Carbonara ha consentito di localizzare, ancora sul posto E.A., trovato in possesso delle chiavi del veicolo appena asportate il quale, per sottrarsi al controllo, avrebbe ripetutamente colpito due militari, provocando a entrambi ferite giudicate guaribili con 7 giorni di prognosi. A seguito di tale episodio, il 23enne era stato arrestato in flagranza per “tentata estorsione, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali aggravate” e associato alla casa circondariale di Bari, ove permane all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto da parte del Gip del locale Tribunale.

Le successive indagini degli inquirenti hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sul conto di C.A. il quale, dopo le formalità di rito, è stato anch’egli associato alla casa circondariale di Bari.

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