Home Cronaca Intervento al cuore con tecnica innovativa al “Policlinico”: salvata giovane vita

Intervento al cuore con tecnica innovativa al “Policlinico”: salvata giovane vita

Ricostruzione valvola aortica su un ragazzo 25enne originario del Gambia

Una catena di solidarietà, cominciata con una visita medica in un centro di accoglienza per migranti e conclusa con un intervento cardiochirurgico urgente al Policlinico di Bari, in cui è stata impiegata una tecnica innovativa, ha salvato la vita a un giovane di 25 anni originario del Gambia. Il primo a capire la gravità del caso è stato, Raffaele Didonna, medico volontario dell’Associazione Medici con L’Africa Cuamm, che nel suo giro di visite in una struttura di accoglienza per migranti ha riscontrato un quadro clinico preoccupante in un giovane paziente ospite del centro, inviandolo subito al pronto soccorso del Policlinico. Il ragazzo è stato sottoposto ad approfondimento diagnostico e l’esame ecocardiografico ha evidenziato una grave cardiopatia bivalvolare congenita, complicata da endocardite che richiedeva un intervento cardiochirurgico urgente.

La soluzione innovativa impiegata è la «Tecnica di Ozaki», che prevede di utilizzare tessuti del pericardio, la membrana che avvolge il cuore, per riparare la valvola mitrale e per ricostruire la valvola aortica. «La correzione chirurgica tradizionale di questa patologia generalmente prevede l’impianto di due protesi valvolari meccaniche, con la necessità di effettuare terapia anticoagulante a vita» spiega il professor Aldo Milano, direttore dell’unità operativa di cardiochirurgia del Policlinico. «In considerazione della giovane età – aggiunge – , della presenza di infezione e dello status del paziente, che avrebbe reso complessa la gestione della successiva terapia, abbiamo deciso di eseguire un intervento di correzione delle valvole cardiache mediante tessuto biologico, prelevato dallo stesso paziente».

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