Approfondite attività info-investigative hanno consentito alla Compagnia di Monopoli, in
sinergia e collaborazione con l’INPS, di individuare un soggetto che, pur risultando
evasore totale, percepiva il beneficio del Reddito di Cittadinanza (RdC) e aveva accesso al
Patrocinio a spese dello Stato.

L’operazione ha avuto origine dall’approfondimento della posizione patrimoniale e
reddituale del soggetto, a seguito della richiesta e dell’ottenimento dell’accesso al Gratuito
Patrocinio. Avendo rilevato, mediante interrogazioni alle banche dati in uso al Corpo,
l’assenza di tutte le dichiarazioni fiscali l’attività investigativa è stata ulteriormente estesa.
In particolare, è stata dapprima effettuata la verifica della sussistenza di tutti i requisiti
normativamente previsti per beneficiare del Reddito di Cittadinanza. In tale contesto, è
emerso che il soggetto, una donna titolare di partita IVA, aveva omesso di autodichiarare
nell’apposita domanda di richiesta, come proprio patrimonio familiare, i redditi conseguiti
mediante la sua attività di commercio al dettaglio, qualificandosi come disoccupata.
Pertanto, è stata ritenuta responsabile della fattispecie di reato specificamente prevista
dalla normativa in materia per chiunque renda false dichiarazioni allo scopo di beneficiare
indebitamente del RdC, per un ammontare complessivo, nel caso di specie, di euro
8.998,50.

Parallelamente, gli operanti hanno scoperto che sia tale soggetto sia il coniuge avevano
chiesto ed ottenuto l’accesso al Patrocinio a spese dello Stato, omettendo di
comunicare, nell’apposita autocertificazione, la percezione del Reddito di Cittadinanza e i
redditi conseguiti attraverso l’attività della ditta individuale.

Ne è conseguita, quindi, la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Bari della titolare della D.I., per aver reso false dichiarazioni al fine di beneficiare del
RdC e per le falsità e le omissioni nella dichiarazione sostitutiva e nelle comunicazioni
finalizzate ad accedere al Gratuito Patrocinio. Per quest’ultima fattispecie è stato ritenuto
responsabile e, di conseguenza, denunciato anche il coniuge, il quale aveva presentato
distinta richiesta per il Patrocinio a spese dello Stato.

A ciò si è affiancato un controllo fiscale ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA e
dell’IRAP, che ha consentito di quantificare e constatare le imposte che sono state
sottratte a tassazione nel corso degli anni, per un ammontare complessivo di oltre 115.000
euro di elementi positivi di reddito non dichiarati e oltre 30.000 euro di IVA dovuta.
In questo ambito sono state contestate, infatti, l’omessa presentazione delle dichiarazioni
e la presentazione di dichiarazioni infedeli, avuto riguardo agli anni d’imposta dal 2014 al
2019, oltre che l’irregolare tenuta delle scritture contabili, atteso il sistematico ricorso a
documentazione extra-contabile per occultare il reale volume d’affari movimentato.
L’attività complessivamente svolta rappresenta il segno tangibile del carattere trasversale
delle Fiamme Gialle baresi, in quanto ha consentito di valorizzare il patrimonio informativo
inizialmente acquisito al fine di procedere alla contestazione di una pluralità di violazioni,
seppur tutte riconducibili alla percezione indebita di risorse pubbliche ed alla
sottrazione all’Erario di materia imponibile.