È salito a 7 il numero degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata bonifica del Policlinico di Bari dalla legionella, il batterio killer che, tra il 2018 e l’agosto scorso, avrebbe provocato la morte di 4 pazienti ricoverati in ospedale.

Nel fascicolo, aperto dalla Procura del capoluogo, è finito anche il direttore del reparto di Medicina Interna, Carlo Sabbà, ed il medico Antonio Perrone, che aveva in cura il pensionato 80enne Gennaro del Giudice, deceduto nel giugno 2018.

Gli atti dell’inchiesta sulla morte dell’anziano sono confluiti in quelli del procedimento che, martedì scorso, hanno portato al sequestro (con facoltà d’uso) di due padiglioni del Policlinico: il Chini e l’Asclepios.

Nell’ambito di quest’ultimo ramo dell’inchiesta, risultano già indagati 5 dirigenti della struttura sanitaria, per i quali è stata anche chiesta l’interdizione: il direttore generale Giovanni Migliore, il direttore sanitario Matilde Carlucci, quello amministrativo Tiziana Di Matteo, il responsabile sanitario Giuseppe Calabrese e il dirigente dell’area tecnica, Claudio Forte. I reati ipotizzati sono concorso in omissione di atti d’ufficio e la morte come conseguenza di altro delitto.

Secondo l’ipotesi accusatoria, i vertici del Policlinico, pur sapendo della presenza della legionella nelle tubature dell’ospedale (in quanto in possesso delle analisi effettuate sull’acqua prelevata dai rubinetti) non avrebbero comunque proceduto alla bonifica, ordinata peraltro dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari. Una tesi tuttavia respinta dai legali degli indagati. Oltre alla morte di Gennaro Del Giudice, il batterio killer uccise altri 3 pazienti del Policlinico, Francesca Nuzzolese, Domenico Martiradonna e Vincenzo Ficco.

Intanto, dopo il rinvio della scorsa settimana, si sono tenuti. oggi gli interrogatori per 4 dei 5 dirigenti coinvolti nell’inchiesta. Solo quello del capo dell’area tecnica Claudio Forte è stato fissato per domani.