Presunte tangenti sarebbero state pagate da alcune società della provincia di Foggia per aggiudicarsi appalti di opere di mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio pugliese. E’ quanto sta appurando in queste ore la Procura di Bari dopo le perquisizioni dei giorni scorsi della Guardia di Finanza negli uffici della Regione Puglia, ma anche a carico di progettisti e imprenditori delle società che hanno partecipato alle gare.

I militari hanno sequestrato computer e cellulari a due funzionari dell’assessorato ai Lavori pubblici responsabili del procedimento in alcuni appalti affidati a due società del foggiano. Nel fascicolo del pm Claudio Pinto sono contestate, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, le ipotesi di concorso in corruzione e turbata libertà degli incanti.

Sono indagati due funzionari della Regione, il legale rappresentante e il progettista della società che ha vinto alcune gare, e il commissario delegato al dissesto idrogeologico, Elio Sannicandro, direttore generale della Agenzia regionale strategica per la sviluppo ecosostenibile del territorio. Quest’ultimo però non avrebbe partecipato alle procedure di gare, avvenute di fatto prima della sua nomina, inoltre non avrebbe mai avuto contatti di nessun genere con l’imprenditore sospettato di aver pagato tangenti.

Uno degli appalti finiti nel mirino dei magistrati è un’opera da 835 mila euro per la zona del cimitero e della ex discarica comunale di Celle San Vito, aggiudicato a giugno 2018 per circa 780 mila euro. Nelle perquisizioni effettuate negli uffici e nelle abitazioni degli indagati sarebbero state trovate somme di denaro in contanti che sono state sequestrate.