La Popolare di Bari è a un passo dalla salvezza. A meno di blitz dell’ultimo minuto, l’assemblea convocata domani darà il via libera all’aumento di capitale e alla trasformazione in Spa, lasciando così spazio al passaggio successivo, determinante per evitare la liquidazione e rilanciare l’istituto: l’intervento del Fondo Interbancario e di Medio credito centrale. Tra gli azionisti è stato infatti raggiunto il quorum necessario per far svolgere l’assemblea, che potrà quindi tenersi proprio domani in prima convocazione, in forma ristretta e con voto online. Secondo indiscrezioni, le deleghe dei soci hanno superato quota 34 mila, contro un minimo richiesto di 32.500 votanti su un totale di 69.000. Per favorire la partecipazione, la banca insieme al futuro azionista di maggioranza Mcc avevano del resto varato una serie di ‘bonus’ e facilitazioni destinati agli azionisti disposti a presentarsi. Sul piatto, per chi prenderà parte all’assemblea a prescindere da come voterà (se si opterà per il sì si abbandonerà – tra l’altro – il sistema del voto capitario tipico delle popolari), sono stati infatti messi una serie di incentivi. Innanzitutto azioni gratis per 20 milioni di euro e 2,38 euro per azione (l’ultimo prezzo di quotazione del titolo nel mercato HI-MTF) a quei soci che accetteranno di rinunciare ad ogni pretesa o azione connessa agli aumenti di capitale della Banca, deliberati ed eseguiti nel corso degli esercizi 2014 e 2015. Esclusi dalla proposta i clienti con posizioni in sofferenza o considerati “unlikely to pay”. E’ peraltro previsto anche un warrant per ciascuna azione posseduta, diversa da quelle sottoscritte nell’aumento di capitale 2014/15. Nel piano di salvataggio il Fitd, che raggruppa le altre banche italiane, parteciperà con uno stanziamento di 1,17 miliardi di euro, compresi i 364 già anticipati, mentre il Mcc, che assumerà il controllo dell’istituto barese, parteciperà con 430 milioni. Proprio dieci giorni fa, il ministero dell’Economia ha infatti pubblicato il decreto che autorizza il versamento delle risorse in conto capitale a favore di Mediocredito Centrale.