Necessario  vietare la vendita ed il consumo di alimenti di origine vegetali presenti e raccolti nell’area ritenuta inquinata. Lo ha fatto sapere la Asl di Bari in una nota trasmessa ai Comuni di Bitonto, Palo del Colle e Bitetto, limitrofi all’area dove, il 7 giugno, è scoppiato l’incendio che ha completamente distrutto un impianto di stoccaggio di rifiuti, carta e plastica, della società Ecogreen Planet sulla Statale 96. Vicenda sulla quale indaga la Procura di Bari. Il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, ha già emesso l’ordinanza che vieta ad alcuni proprietari terrieri di vendere o consumare prodotti agroalimentari coltivati nell’area a rischio contaminazione di propria competenza. Le amministrazioni comunali di Palo e Bitetto provvederanno nelle prossime ore. Dai primi accertamenti eseguiti da Arpa Puglia sulla qualità dell’aria è emerso che “nel complesso le concentrazioni si sono mantenute su livelli inferiori ai limiti stabiliti dalla vigente normativa in materia, ad eccezione di alcuni valori orari registrati in alcune stazioni di controllo.

Ulteriori indagini sono in corso con l’obiettivo di definire la concentrazione di microinquinanti organici sui campioni raccolti e sui terreni. I tecnici dell’Arpa hanno evidenziato  infatti che “la via principale per l’esposizione umana ai contaminanti non è quella inalatoria, bensì quella alimentare”, segnalando “l’opportunità di prestare particolare attenzione alle produzioni agricole rientranti nell’area ritenuta di prima ricaduta in questa fase preliminare. Sulla base di questa relazione, la Asl ha scritto ai sindaci dei tre Comuni.