Uno stabile del valore di oltre un milione di euro è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Altamura, su ordine della Procura di Bari, ad un pregiudicato gravinese di 60 anni, con alle spalle diversi reati, tra i quali l’associazione a delinquere di tipo mafioso, riciclaggio in materia di armi e ricettazione.

I sigilli sono scattati al termine di un’indagine avviata dopo la denuncia presentata da una vittima di usura. In base a quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, una casalinga, senza reddito, trovandosi in gravi difficoltà economiche dopo la morte del padre, aveva chiesto un prestito al 60enne. La donna aveva assicurato all’usuraio di restituire i soldi una volta che la madre avesse ottenuto la pensione di reversibilità.

Dal canto suo, l’uomo aveva preteso la nuda proprietà dell’immobile, dove la vittima viveva assieme alla mamma, che ne avrebbe conservato l’usufrutto sino alla morte. Alla fine i due si erano accordati per un prestito di circa 20mila euro in cambio del 50% della nuda proprietà dello stabile, ma le cose sono andate via via peggiorando.

Oppressa dai debiti, la donna aveva chiesto altro denaro al 60enne, in cambio dell’altro 50% della proprietà. I rapporti con l’usuraio si sono così deteriorati sino a quando, nel giugno 2017, alla morte della madre della vittima, lo strozzino non ha ottenuto l’intera nuda proprietà dell’immobile, con un vantaggio pari al 3.000% del prestito concesso.

Solo a quel punto, la donna ha deciso di parlare, raccontando tutta la storia ai finanzieri. L’uomo aveva anche realizzato dei lavori di ristrutturazione della palazzina, allo scopo di trasformarla in un Bed & Breakfast. Al momento, lo stabile è stato affidato alla custodia di un amministratore giudiziario ma alla vittima ne è stato comunque concesso l’utilizzo.