I carabinieri hanno denunciato, a Bari e in provincia, nove persone per l’accensione o possesso di fuochi pirici senza autorizzazione. Le prime denunce sono scattate nei confronti di due giovani, di 18 e di 23 anni, che in piazza Chiurlia a Bari avevano acceso fuochi nel pomeriggio del 27 gennaio: si indaga per accertare se si trattasse dei festeggiamenti per la scarcerazione di un pregiudicato. Nei quartieri Carrassi-San Pasquale, Madonnella e Japigia; e poi a Modugno e Grumo Appula, i controlli dei carabinieri hanno portato alla denuncia di sette persone che per motivare l’esplosione dei fuochi pirotecnici hanno detto che stavano festeggiando un compleanno o la nascita di un bambino. Al quartiere San Pasquale è stata scoperta una ‘Santa Barbara’ di fuochi pirotecnici illegali già esplosi, su cui sono in corso accertamenti. Sequestri sono stati anche eseguiti a Modugno: due batterie di fuochi d’artificio con 100 tubi di lancio categoria F2, per un peso complessivo di polvere pirica di 9,5 chili. Sequestri anche in via Nicolai, per il momento a carico d’ignoti, di due cartoni contenenti 8 pacchi di candelotti e due batterie di fuochi. Via Nicolai, nei giorni scorsi, era salita alla ribalta mediatica per la denuncia del Sindaco di Bari, Antonio Decaro. Il primo cittadino ha sporto denuncia alla Polizia di Bari contro i clan mafiosi della città e dei festeggiamenti che generalmente il 2 febbraio mette in scena una famiglia in onore del capostipite in un isolato di quella via. Un rito illegale ha ribadito il Sindaco Decaro e per cui è arrivata anche la risposta dello Stato con questi sequestri. Ancora polemiche, tuttavia, per la partecipazione a questo rituale del 2 febbraio, da parte di un frate cappuccino che ha recitato un padre nostro e ha benedetto la statua presente nell’androne del palazzo di via Nicolai. Un gesto prontamente condannato dalla curia e dal Vescovo oltre che dai frati minori cappuccini di Puglia. All’evento sono intervenuti anche polizia, carabinieri e vigili urbani per far rimuovere le luminarie, impedire la processione con la banda e l’esplosione dei fuochi d’artificio, senza alcuna autorizzazione.