Un'immagine della palazzina di via Archimede 16, nel quartiere Japigia di Bari, 23 novembre 2018. Ventuno inquilini dello stabile sarebbero morti per tumori causati dalle sostanze tossiche provocate dai continui roghi della ex discarica comunale di via Caldarola, dismessa e bonificata ormai da 30 anni. E' un quadro epidemiologico che "richiama fortemente quello riscontrato nelle aree della cosiddetta terra dei fuochi". Questo l'esito delle indagini avviate circa un anno fa dalla Procura di Bari, concluse con una richiesta di archiviazione perché è trascorso troppo tempo da fatti. ANSA/ ISABELLA MASELLI

Nuove indagini sono state disposte sul caso della palazzina in via Archimede 16, nel quartiere Japigia di Bari, nella quale 21 inquilini dalla metà degli anni Novanta ad oggi si sono ammalati di neoplasie rare causate dai roghi della vicina ex discarica comunale e molti di essi sono morti. Il gip ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal legale che rappresenta i familiari degli inquilini morti o in cura, ritenendo che “le investigazioni suppletive indicate dagli opponenti siano indubbiamente pertinenti e necessarie” per accertare il reato di morte e lesioni come conseguenza di altro reato.

Secondo la Procura erano trascorsi troppi anni per perseguire penalmente i responsabili, sindaci e direttori Amiu di Bari del ventennio dal 1962 al 1988. Per questo il pm Baldo Pisani aveva chiesto l’archiviazione. Per il giudice, invece, il reato “non può considerarsi allo stato prescritto” perché “è da individuarsi nell’epoca dell’insorgenza della malattia o dell’evento morte”.