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Sequestrati beni per 950 mila euro agli amministratori di una società di riscossione tributi

Si tratta della Cerin di Bitonto che non ha versato tributi al comune di Sava

La Corte dei Conti di Bari ha disposto il sequestro conservativo di beni per un valore di circa 950 mila euro, consistenti in dodici immobili (11 fabbricati ed un terreno) nei Comuni di Bari, Bitonto e Giovinazzo e delle disponibilità liquide presenti su 10 rapporti finanziari.

Il sequestro, eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari con l’ausilio degli Ufficiali Giudiziari dell’UNEP di Bari, è stato disposto nei confronti degli amministratori della società di riscossione tributi locali CE.R.IN. Srl di Bitonto, per la quale era stato già predisposto il procedimento di fallimento.

La vicenda trae origine dalle mirate indagini penali e contabili svolte dai finanzieri della Compagnia di Manduria che hanno attenzionato la sottoscrizione di un contratto stipulato nel 2011 tra la società concessionaria CE.R.IN. ed il Comune di Sava per l’affidamento, fino al 31 dicembre 2015, del servizio di accertamento e riscossione di tributi comunali I.C.I., T.A.R.S.U., imposta comunale sulla pubblicità, diritti sulle pubbliche affissioni e T.O.S.A.P. dello stesso Comune.

Il contratto prevedeva che, per lo svolgimento dell’attività di riscossione, la CE.R.IN. facesse confluire i versamenti volontari e coattivi effettuati dai contribuenti del Comune su quattro conti correnti postali ad essa intestati per riversarli successivamente sul conto corrente di tesoreria comunale intestato al Comune stesso, dopo aver trattenuto direttamente i propri compensi e trasmettendo idonea documentazione.

L’indagine ha consentito invece di accertare che nell’arco temporale in cui vigeva il contratto, la società aveva omesso di riversare al Comune l’importo complessivo dei tributi civici per un totale di circa 950 mila euro.

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