Nelle prime ore di oggi la Polizia di Stato ha eseguito 27 ordini di esecuzione pena per complessivi residui 145 anni di carcere ad affiliati al clan Di Cosola. L’operazione, che si è svolta a Bari, in alcuni comuni della provincia barese, a Milano, Taranto e in diverse carceri d’Italia, arriva dopo la decisione della Corte di Cassazione che ha confermato l’intero impianto accusatorio del processo a carico di Cosimo Di Cosola e di altri 45 imputati, rendendo definitive le pesanti condanne emesse dalla Corte d’Appello. Cosimo Di Cosola, 47enne, è stato condannato alla pena residua di 21 anni e un mese di reclusione.

Le condanne sono scattate per i reati di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, commercializzazione di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco, anche da guerra, con l’aggravante del metodo mafioso.

L’attività d’indagine, avviata nel maggio del 2011 e conclusasi nell’agosto del 2013, ha documentato l’alleanza tra i clan Di Cosola e Stramaglia, all’epoca in contrasto, anche armato, tra loro. Le due fazioni, anche a causa di numerosi provvedimenti giudiziari che ne indebolirono il nucleo strutturale e in seguito all’intervento pacificatore di importanti esponenti del clan Parisi, decisero di intraprendere un percorso di non belligeranza e di comune gestione dei propri affari illeciti, in particolare nella commercializzazione di sostanze stupefacenti.

Il clan Di Cosola così, in seguito dell’arresto del boss Antonio, si riorganizzò sotto il comando di suo fratello Cosimo, scarcerato nel 2010. Le attività di indagine permisero di accertare come il clan fosse composto da diverse articolazioni, tutte gerarchicamente strutturate e territorialmente distribuite con operatività nei comuni di Bari, Valenzano, Giovinazzo, Triggiano, Bisceglie, Sannicandro di Bari, Bitritto, Rutigliano, Palo del Colle, Adelfia e zone limitrofe. Fu dimostrato dagli inquirenti, inoltre, come la complessa struttura criminale poteva contare su un significativo arsenale bellico, decine di migliaia di euro e diversi chili di hashish, cocaina e marijuana.