«In una specie di assurda contraddizione in termini il Bif&st è il cinema che diventa spettacolo dal vivo», ha esordito così il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, in seguito all’intervento puntuale del direttore Felice Laudadio che, dando avvio alla conferenza finale della decima edizione del Bif&st nel Teatro Margherita, ha letto, dati alla mano, i grandi numeri che lo hanno caratterizzato confermando quest’anno l’acme del successo di un’iniziativa nata già dieci anni or sono.

«Credo di poter affermare senza ombra di dubbio – confortato dai convinti pareri del pubblico e della stampa, di quella scritta e di quella radiotelevisiva che qui ringrazio per la straordinaria partecipazione a questo festival – che si è trattato di un grande successo, superiore a quello fatto registrare negli ultimi anni. Ha esordito così Felice Laudadio.
200 proiezioni, 103 incontri, conferenze, convegni, per un totale di 303 appuntamenti. E una quantità impressionante di ospiti giunti a Bari: 56 registi, 53 attori, e altri 309 cineasti e personalità della cultura confluiti in questa città da tutta Italia e dall’estero, per untotale di 418 ospiti fortemente qualificati. Oltre ai tanti esponenti baresi della cultura che hanno preso parte alle attività delle varie affollatissime sezioni collaterali del Bif&st: Cinema e scienza, Cinema e medicina, Tortura diritto cinema, Intolerance, Legal thriller, nuove tecnologie come il cinema interattivo, laboratori di regia, recitazione, costume e scenografia. È cresciuto anche il numero degli spettatori, di poco, ma significativamente: 76.000 contro i 75.000 degli anni scorsi, soprattutto al cinema Galleria, con fenomeni davvero insospettabili: non avremmo mai immaginato che migliaia e migliaia di ragazze e di ragazzi si mettessero in coda per ore per poter vedere i grandi classici che sono la memoria del cinema: film come “Uccellacci e uccellini” o “Ildecameron” di Pasolini e un altro capolavoro come “Novecento” di Bernardo Bertolucci, lungo 5 ore e mezza, sono stati letteralmente presi d’assalto da un pubblico assetato di grande cinema che vuole assolutamente vederlo sul grande schermo, così come è stato concepito dai loro autori.
Questo non è soltanto un festival per giovani: è il festival dei giovani» ha concluso Laudadio.

Grande soddisfazione quindi, anche da parte del primo cittadino Antonio Decaro per la mole di operatori, ospiti e pubblico che nei giorni del Festival ha abitato e animato la città di Bari e i suoi luoghi d’arte e di spettacolo che probabilmente, come lo stesso Decaro ha annunciato in conferenza, nella prossima edizione del Bif&st saranno collegati da un lungo red carpet che attraverserà la città. Un festival pertanto che ha la sua forza non solo nei contenuti ma anche nei contenitori, come ha commentato Laudadio.

 

La conferenza conclusiva è stato lo spazio e il momento ideale per la presidente di Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la produzione del Bif&st (Apulia film Commission, lo staff del Bif&st, il direttore Antonio Parente, l’organizzazione di Bari e di Roma, il direttore Felice Laudadio e gli uffici stampa) grazie all’impegno e all’entusiasmo di chi lavora avendo in mente un obiettivo comune che è appunto quello di mettere su ogni anno un Festival pop ma di qualità in grado di portare a casa grandi numeri, attirando sulla Puglia un’attenzione nazionale ed internazionale.

 

In chiusura il direttore Laudadio ha preso spunto dalle domande dei giornalisti presenti per annunciare qualche novità e qualche curiosità, in esclusiva per i presenti, relative all’undicesima edizione del Bif&st che si terrà a bari dal 21 al 28 marzo 2020 e che sarà dedicato al grande artista e regista Mario Monicelli.