Insignito del Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence sul palco del Teatro Petruzzelli nella serata di sabato 4 maggio per il suo impegno sociale e politico che si è declinato nel fare un certo tipo di cinema in grado di parlare a tutti coloro che si riconoscevano nel voler cambiare le cose e per essere il volto e la voce di un’Italia nuova e diversa, capace di ridere di se stessa, ma anche di lavorare senza mai perdere il gusto del divertimento, nella mattinata dello stesso giorno, l’attore Valerio Mastrandrea ha tenuto, nello storico e prestigioso teatro barese, l’ultima affollatissima masterclass di questa decima edizione del Bari International Film Festival, raccontando tra il serio e il faceto, della sua vita artistica.
Della sua carriera di attore ha ammesso che probabilmente avrebbe dovuto fare più gavetta e che rifarebbe tutto ciò che ha fatto finora, senza rimpianti, fatta eccezione per un provino fatto a 22 anni per il film Il branco di Marco Risi e per il quale non fu preso, rimanendoci molto male.

Della sua nuova versione al cinema in qualità di regista – Mastandrea ha debuttato come regista, lo scorso anno con Ride – ha raccontato quanto per lui il set sia uno stimolo continuo e ha aggiunto «Sono molto coatto con la macchina da presa non ho fatto il regista per mostrare quanto sono bravo, se ho una storia da raccontare la racconto altrimenti non mi metto a cercare l’acqua».

 


Ai giovani poi che gli hanno chiesto qualche suggerimento per chi volesse approcciarsi al mestiere dell’attore, ha risposto che «un provino non è un esame che ti fanno ma che fai per capire con chi e come vuoi lavorare. Io sono uno di quelli presi per strada. Ho imparato lavorando tanto. Bisogna essere prima delle persone felici e poi dei bravi attori. Non è più il tempo delle menzogne»
La masterclass è stata preceduta dalla proiezione di Non pensarci (2008) di Gianni Zanasi, scelto dallo stesso Mastandrea: «Mi chiedono spesso a quale film sono più legato ed è una domanda cui è difficile rispondere. Da un po’ di tempo, tuttavia, ho iniziato a dire che è ‘Non pensarci’. È tanto tempo che non vedo il film ma ogni volta mi riporta a tanti bei ricordi della mia vita».