Home Attualità Bif&st 2019: entra nel vivo la rassegna ‘Tortura, diritto, cinema’

Bif&st 2019: entra nel vivo la rassegna ‘Tortura, diritto, cinema’

'Zero Dark Thirty' della Bigelow per fare il punto su 'uno scontro tra inciviltà'

Novità di quest’anno per la decima edizione del Bif&st -Bari international Film Festival è la rassegna ‘Tortura, diritto, cinema’, organizzata dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari.

Al Galleria dal 29 aprile al 3 maggio proiezioni di film su casi di cronaca con dibattiti condotti da addetti ai lavori – giornalisti, avvocati, magistrati, docenti universitari – per sensibilizzare i più giovani alla tutela dei diritti umani.

Dopo la proiezione di Sulla mia pelle dello scorso lunedì, martedì 30 aprile è stata la volta del film della regista premio Oscar Kathryn Bigelow, Zero Dark Thirty, ispirato a fatti realmente accaduti relativi ai protagonisti che hanno lavorato per dieci anni ad un’operazione di sicurezza militare con l’obiettivo di trovare ed eliminare Osama Bin Laden.


A introdurre la proiezione nella sala 4 del Cinema Galleria, un approfondimento sul tema in questione, in merito alle operazioni dei servizi segreti in Italia e nel mondo con gli interventi di Armando Spataro, già magistrato e Procuratore della Repubblica di Torino, Giuliano Foschini, inviato speciale “la Repubblica”, Maria Chiara Vitucci, docente di diritto internazionale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e Oscar Iarussi, critico cinematografico de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

«La tortura è vietata anche quando viene definita da alcuni magistrati ‘interrogatorio robusto’ – ha dichiarato in apertura la Prof.ssa Vitucci – cambiando le parole la sostanza non cambia».
Pienamente d’accordo il dott. Spataro, che commentando il Rapporto Feinstein relativo alla tortura come mezzo per ottenere dichiarazioni e confessioni importanti ha affermato: «Non possiamo permetterci delle logiche che consentano ai terrorismi di fare ancora più proseliti. Anche contro il terrorismo – ha continuato Spataro – non si possono smentire le caratteristiche e i principi di democrazia».

Parlando di tortura, Giuliano Foschini non ha potuto non ricordare la vicenda di Giulio Regeni che è un caso che «è evidente non ha a che fare con il dolore di una famiglia ma con la democrazia di un Paese» – ha commentato Foschini. In merito poi alla sicurezza in Italia, citando alcuni fatti di cronaca Foschini ha voluto sottolineare che in Italia non si sono verificati attentati perché «i membri delle forze di Polizia italiane sono i più bravi».

A chiudere gli interventi per introdurre il film della Bigelow, Oscar Iarussi è entrato nel merito del film e della guerra tra i mondi nel lungo decennio che segue l’11 settembre dichiarando che «quella che fu definita uno scontro tra civiltà fu in realtà uno scontro tra inciviltà delle immagini e la guerra che Osama Bin Laden dichiara all’Occidente è retinica in quanto consegnata direttamente all’occhio di miliardi di occidentali che ebbero l’impressione di essere in un vero kolossal del terrore.»

La rassegna di Tortura diritto e cinema continuerà con altre due proiezioni il 2 maggio Garage Olimpo sui casi di tortura all’estero e il 3 maggio con il crimine di tortura e l’immigrazione e il film Strangers in Paradise.

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