La Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio, la sentenza con la quale la Corte di appello di Bari nel luglio 2017 aveva assolto tutti gli imputati per la tragedia della Truck Center, l’azienda di Molfetta dove il 3 marzo 2008 morirono cinque operai per le esalazioni di acido solfidrico sviluppatesi in una cisterna per il trasporto dello zolfo liquido. Nel tragico incidente persero la vita il titolare, il 64enne Vincenzo Altomare, gli operai Luigi Farinola, di 37 anni, Guglielmo Mangano, di 44, Michele Tasca, di 19, e l’autotrasportatore Biagio Sciancalepore, di 24 anni, i quali nel tentativo reciproco di salvarsi, furono uccisi dalle esalazioni di acido solfidrico provenienti dalla cisterna che avrebbero dovuto bonificare.

Sulla vicenda la Procura di Trani aprì tre diverse indagini, una a carico dei dirigenti Eni (assolti anni fa con rito abbreviato) e altre due confluite nel secondo grado di giudizio in un unico processo, conclusosi con tutte assoluzioni, ora annullate. In questo procedimento un filone riguardava i dirigenti della Fs Logistica, proprietaria della cisterna, e della società ‘La 5 Biotrans’, incaricata del trasporto della cisterna alla Truck Center. Un secondo filone coinvolgeva dirigenti e dipendenti della Nuova Solmine di Grosseto, l’azienda in cui la cisterna venne svuotata dello zolfo liquido caricato all’Eni di Taranto e poi ripartita vuota verso la Puglia. Con la decisione della Suprema Corte, che ha accolto i ricorsi della Procura Generale di Bari e di alcune parti civili, tra le quali i familiari delle vittime e il Comune di Molfetta, la Corte di appello di Bari tornerà nei prossimi mesi, a più di dieci anni dai fatti, ad occuparsi della tragedia della Truck Center.