Sarà in mostra sino al 22 febbraio prossimo, all’interno di Palazzo Romano a Gioia del Colle, la personale di Filippo Tolentino, giovane artista classe ’95, dal titolo “Pungere”.
«38 opere in cui vi è l’abbandono dell’estetica e l’uscita decisa dalla logica e dai canoni interpretativi», come ama definirla lui stesso. “Pungere” non è casuale ed in effetti rimanda al sostantivo greco pikròs, la cui radice sembra affine a quella di “dipingere”. L’esposizione, idealmente divisa in due sezioni (Pungimento e Periodo refrattario), culmina all’interno di una struttura circolare in ferro e velluto, che ospita l’opera apicale della mostra: un telo lungo 10 metri ed alto 2, nel quale figurano più di duecento corpi – umani e non – incastonati in un buio sfondo nero e colpiti da violenti luci giallastre. Suoni provenienti da profondità spaziali e marine completano l’esperienza estatica in cui lo spettatore s’immerge.
Il percorso espositivo, cui si fa cenno sopra, è di elevata suggestione e l’ingresso nella struttura circolare inserisce il visitatore in una dimensione onirica che l’autore trasmette con grande efficacia affidandosi a figure zoomorfe, antropomorfe e vegetali, che prendono spunto da esperienze personali e ricordi di infanzia, come la ‘palla vegetale’ che domina la parte destra dell’opera. I temi sollevati dal percorso espositivo sono certamente rilevanti e coinvolgenti. La mostra, come detto, sarà visitabile sino al 22 febbraio prossimo.