«Procedure straordinarie per l’individuazione di una sede unica destinata agli uffici giudiziari penali baresi e un piano nazionale d’interventi per l’edilizia giudiziaria»: sono le due richieste dell’Anm al ministro della Giustizia e al Governo. E’ quanto i magistrati hanno messo nero su bianco al termine della riunione straordinaria del Comitato direttivo centrale che si è tenuto ieri a Bari. «Il decreto legge approvato lo scorso 21 giugno – si legge nel documento finale approvato all’unanimità dal parlamentino dell’Anm – è solo una risposta parziale, tecnicamente imprecisa ed in quanto tale inadeguata ad affrontare l’emergenza. E’ necessario individuare con urgenza una struttura giudiziaria unica e funzionale».

«La situazione venutasi a creare a Bari – prosegue il documento – richiede, indipendentemente dalla ricerca di responsabilità politiche e giuridiche, interventi urgenti per l’immediato ed altri definitivi. Occorre consentire agli uffici giudiziari penali baresi il ripristino immediato della funzionalità ordinaria della giurisdizione ed assicurare da subito la continuità dell’attività requirente». I magistrati ricordano, inoltre, che «il territorio italiano è disseminato di palazzi di giustizia insicuri, di strutture inadeguate, di uffici inospitali e insalubri, di luoghi di lavoro non rispondenti alla dignità di quanti vi lavorano o vi arrivano come utenti. Abbiamo avuto molti segnali d’allarme clamorosi, il caso di BARI è solo l’ultimo. L’amministrazione della giustizia deve essere la priorità di uno Stato di diritto moderno e la destinazione di adeguate risorse al settore giustizia deve essere un obiettivo primario del nuovo Governo».

«L’Anm – conclude il documento – offre al ministro della Giustizia e al Governo il proprio apporto di competenze e continuerà ad affiancare i colleghi, nelle prossime eventuali iniziative di denuncia dello stato delle strutture edilizie in cui viene esercitata la funzione giudiziaria».