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Papà di Ciccio e Tore avvia indagini private

Chiesta riapertura dell’inchiesta sulla morte dei figli

Il papà di Ciccio e Tore, i fratellini di Gravina in Puglia di 13 e 11 anni scomparsi il 5 giugno 2006 e ritrovati morti nella cisterna di un’antica masseria abbandonata 20 mesi più tardi, ha deciso di avviare indagini private per chiedere l’eventuale riapertura dell’indagine sul decesso dei figli al fine di accertare ipotetiche responsabilità di altre persone. L’uomo, Filippo Pappalardi, fu arrestato per errore con l’accusa di aver ucciso e nascosto i cadaveri dei due ragazzini, quindi scarcerato e risarcito con 65mila euro per l’ingiusta detenzione.

In passato sono state già avviate nuove indagini sulla vicenda, ma si sono concluse con l’archiviazione confermata dalla Cassazione. Ieri nella vecchia masseria – riporta La Gazzetta del Mezzogiorno – è stato compiuto un sopralluogo al quale ha partecipato anche il generale Luciano Garofano, ex comandante dei carabinieri del Ris. Telecamere, macchine fotografica e un drone con obiettivo di cercare ulteriori informazioni per poi chiedere alla magistratura un’eventuale riapertura delle indagini sulla base di ipotetiche responsabilità di terzi: ad esempio, di qualcuno che sapeva che i ragazzini erano finiti in una delle cisterne della casa ma non ha parlato.

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