I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque persone, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, nei confronti di altrettanti soggetti, vicini al clan Strisciuglio, ritenuti responsabili di usura ed estorsione, in concorso, ai danni dei gestori di un esercizio commerciale di Bari Santo Spirito.

Le indagini sono partite per accertare, a fronte di introiti ingenti, l’inspiegabile situazione deficitaria in cui stavano versando i gestori dell’esercizio commerciale, ormai alle soglie del fallimento.

Nonostante la reticenza delle vittime, sottoposte a ripetute minacce di atti ritorsivi nei loro confronti e dei loro familiari, ad opera degli indagati, i militari sono riusciti a documentare il debito contratto dai commercianti, nei confronti degli arrestati. Questi ultimi, grazie all’intermediazione iniziale del pregiudicato Onofrio Caldarulo, 45enne, erano arrivati a sottrarre oltre mezzo milione di euro.

La strategia adottata dal gruppo oggetto d’indagine è stata quella di proporre, grazie alla mediazione di Caldarulo, piccoli prestiti, di volta in volta elargiti dagli altri pregiudicati Vito Pascale, 57enne, Giovanni Valentino (49), Maurizio Maino (45), e Andrea Maisto, (43), attraverso i quali si è innescato un meccanismo di recupero complessivo di credito che è arrivato talvolta anche a superare il 600% di tasso (su base annua), basato sulla restituzione del capitale entro il mese, pena l’accumulo del residuo ed il suo raddoppio.