Sequestri di beni e denaro per circa 8 milioni di euro e la notifica di tre avvisi di conclusione delle indagini: è questo il bilancio di un’inchiesta, portata dagli uomini della Guardia di Finanza di Bari e Molfetta, su una maxi frode collegata ai contributi pubblici erogati dal gestori di servizi elettrici per gli impianti fotovoltaici. Nei guai sono finiti i fratelli molfettesi Corrado, Antonio e Vincenzo Ciccolella, noti imprenditori operanti nel settore florovivaistico e delle energie alternative.

Nei loro confronti, il gip del Tribunale di Trani, Raffaele Morelli, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, su richiesta del pm Silvia Cutrone, che riguarda anche una società con sede a Roma, la Sunflower srl, riconducibile ai tre. Oggetto del provvedimento, sono tre grandi impianti destinati a serre, con annessi impianti fotovoltaici situati a Terlizzi, nonché beni e contanti, quali profitti della truffa. Le indagini, condotte attraverso ricognizioni, appostamenti e l’analisi di diversi documenti, sono state disposte al fine di accertare l’effettivo diritto a percepire gli incentivi.

Sulla carta, gli impianti fotovoltaici in questione risultavano utilizzati nell’attività agricola e serricola.

In realtà, secondo quanto accertato dai militari, erano fittiziamente al servizio dei rispettivi impianti serricoli. Infatti, un solo corpo di circa 5000 metri quadrati dell’impianto (cosiddetto Terlizzi 3) era coltivato dal 2014; gli altri impianti non erano utilizzati per nessun tipo di coltivazione.

Tutto ciò, in contrasto con quanto disposto dalla legge che prevede, come requisito per accedere agli incentivi del settore elettrico, la presenza di reali coltivazioni agricole.

Nel corso dell’inchiesta è stato accertato come gli impianti sulle serre erano stati realizzati con il solo fine di intascare i contributi pubblici, mascherando cioè una vera e propria attività commerciale (legata alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) con attività di floricoltura.

È in corso la notifica ai tre imprenditori degli avvisi di conclusione delle indagini.