A salutarla, per l’ultima volta, c’erano quasi tutti i suoi concittadini. La pioggia, caduta abbondante (quasi in segno di lutto) non è servita a scoraggiarli. Una comunità umiliata ma allo stesso tempo unita da una drammatica esperienza, che ha visto un’innocente diventare ancora una volta la vittima di spietate dinamiche criminali.
È un messaggio di dolore, ma anche di speranza, quello arrivato dalla Cattedrale di Bitonto dove, ieri pomeriggio, si sono celebrati i funerali di Anna Rosa Tarantino, 84 anni, rimasta uccisa, sabato scorso, in una sparatoria avvenuta all’ingresso del centro storico cittadino. Tornava a casa, dopo la messa mattutina, quando un proiettile esploso da killer, ancora senza nome, l’ha colpita mortalmente, nel corso di quello che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato un conflitto a fuoco tra esponenti di clan rivali.
L’ultimo atto di una preoccupante escalation di violenza che tiene in ostaggio il territorio, guidata da logiche malavitose e affari illeciti che non si fermano neanche davanti alla vita umana. L’ultimo saluto di una città intera, stretta nel dolore ma che si ritrova ora più che mai unita (accanto alle istituzioni) nella condanna al crimine che insanguina tanti territori e che continua a fare vittime innocenti. A ricordare Anna Rosa Tarantino, da oggi ci sarà una targa. All’inizio di quella stessa strada dove ha trovato la morte. L’omaggio dell’amministrazione comunale alla memoria della sfortunata concittadina, che ha avuto la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
