Sulla futura gestione del Cara di BARI-Palese (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) «si blocchino le procedure di gara e si rivedano le condizioni del bando per salvare tutti i 160 lavoratori che dal 2008 sono impiegati nella struttura».

E’ quanto chiedono i sindacati Cgil Funzione Pubblica, Fisascat Cisl e Uil Fpl e Uil Tucs, riuniti da questa mattina in protesta con alcune decine di lavoratori dinanzi alla Prefettura di BARI. Proprio oggi, infatti, si procederà all’apertura delle buste per conoscere i nomi delle societa’ e cooperative ammesse alla gara e, in contemporanea, il prefetto sta incontrando i rappresentanti sindacali.

Il nuovo bando, tarato su 744 migranti ospiti (a fronte dei reali 1300 che attualmente dormono nel Cara) prevede che la gestione della struttura non sia più affidata a un unico soggetto, come avvenuto fino a oggi con la cooperativa Auxilium, ma divisa in quattro diversi lotti: amministrazione e servizi sanitari, pasti, pulizie, forniture e magazzino. Per alcuni servizi, come quello relativo alle pulizie, gli importi al ribasso previsti dal nuovo bando potrebbero non consentire la riassunzione di tutto il personale, rischiando di lasciare per strada decine di lavoratori.