Prima le fiamme, poi un vero e proprio tentativo di rivolta nel Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) del San Paolo. E’ accaduto nella tarda serata di venerdì 14 dicembre, quando alcuni migranti ospiti hanno appiccato il fuoco in alcuni moduli abitativi.

Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno cercato di sedare la tensione, diventando vittime di lanci di oggetti e aggressioni fisiche, tanto che è stato necessario fare arrivare sul posto agenti in più rispetto ai pochi normalmente deputati alla sorveglianza. Alcuni locali, contenenti documenti e vari oggetti, sono stati devastati, i corridoi allagati e riempiti di mobili accatastati e piatti e bottiglie di plastica.

Per sedare l’incendio è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Due carabinieri e un poliziotto hanno riportato contusioni, così come alcuni ospiti. La conta dei danni è ancora in corso, così come le indagini per verificare le responsabilità dell’accaduto, affidate alla polizia.

Nel centro erano presenti anche alcuni infermieri e gli operatori della cooperativa Badia Grande, che ha vinto l’appalto della Prefettura di Bari per la gestione e che, qualche settimana fa, è finita nell’occhio del ciclone a causa di un caso di scabbia, contratta da un’operatrice presumibilmente all’interno della struttura. I gestori hanno negato che la malattia possa essere stata contratta nel centro e anche che nel Cpr sussistano problemi gestionali e di ordine pubblico.

Ma anche i sindacati di polizia, in particolare il Coisp, hanno evidenziato le difficoltà delle forze dell’ordine a lavorare in una situazione di inferiorità numerica (due agenti a turno per 90 ospiti) e di difficoltà logistiche. L’incendio non è il primo tentativo di rivolta che si verifica in quel centro. Nei mesi scorsi diversi operatori sono stati aggrediti e in alcuni casi hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche. Pochi giorni fa, in un’intervista a Repubblica, anche il presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, aveva definito il Cpr “una bomba ad orologeria”.