Si è difeso per circa due ore respingendo le accuse, senza riuscire però – secondo fonti giudiziarie – a chiarire alcuni passaggi di danaro relativi alla bancarotta fraudolenta della Finpower, l’ex patron del Bari Calcio, Cosmo Antonio Giancaspro. Questi è stato arrestato il 26 settembre scorso dalla Guardia di Finanza per il crac da oltre 10 milioni di euro della società Finpower. Giancaspro è agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta ed è comparso oggi per l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip di Bari Francesco Mattiace.

Secondo la Procura di Bari, nell’arco di cinque anni, dal 2013 al 2018, Giancaspro ha dissipato beni aziendali della Finpower svendendo quote ad altre società da lui controllate o dirottando somme di denaro su conti correnti di altre ditte intestate a prestanome. Negli atti dell’inchiesta della magistratura barese ci sono anche riferimenti alla sua recente gestione della FC Bari 1908, attualmente in liquidazione, e a operazioni ritenute poco trasparenti fatte grazie alla complicità di funzionari di banca. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, i difensori hanno chiesto al giudice (che si è riservato di decidere) la revoca della misura cautelare.