Ancora un danneggiamento. Per la terza volta. La mattina di venerdì 20 aprile, la lapide dell’ex comandante della polizia municipale di Bari, Nicola Marzulli, è stata ritrovata senza la lampada votiva. “È sparito il paralume”, conferma il successore alla guida del corpo, Michele Palumbo.

Mentre i graffi sull’immagine che ritrae il generale – stampata sulla stessa lapide e già sostituita in un’occasione – risalgono all’ultimo episodio di danneggiamento. Ovvero quello di mercoledì 7 marzo, bollato dal sindaco Antonio Decaro come un “gesto infame”.

Su questo ultimo episodio, come sui precedenti atti vandalici ai danni della tomba del generale, indagano gli agenti della stessa polizia municipale, coordinati dalla procura di Bari. Fra le piste seguite, quella della ritorsione.

Commentando l’episodio di marzo, il nuovo comandante aveva detto: “Probabilmente è opera di chi è stato giustamente perseguito per legge e ha voluto colpire un simbolo positivo per la città”. Le indagini diranno di più. Nicola Marzulli è morto il 14 febbraio scorso a 65 anni, colpito da un malore mentre era a casa. Tre giorni dopo, con un post su Facebook, il sindaco Decaro aveva annunciato l’intitolazione del comando di Japigia all’ufficiale.