Rapina a mano armata nella villa di un’avvocata barese. E’ accaduto nel tardo pomeriggio di lunedì 15 gennaio, mentre in casa, nel quartiere di Torre a mare, c’era solo il figlio ventenne della donna. Sono entrati in tre con il volto coperto da passamontagna e armati di pistola e hanno picchiato il ragazzo che in quel momento stava studiando, per farsi indicare la cassaforte che, però a quanto pare, non esiste.

“Erano convinti che avessimo gioielli”, ha spiegato lei agli investigatori della Squadra Mobile arrivati poco dopo. Secondo il racconto della donna, che è molto nota a Bari per la sua attività professionale in favore dei migranti, avrebbero prima picchiato il ragazzo e poi lo avrebbero imbavagliato. A malmenare il ragazzo sarebbero stati due dei tre rapinatori. Ma il ragazzo è riuscito di nascosto a chiamare un parente per dare l’allarme e il pestaggio è stato interrotto dall’arrivo degli agenti della sezione Volanti della Questura di Bari.

A quel punto, gli aggressori sono fuggiti. Il giovane è stato medicato sul posto da personale del 118 per una ferita al piede e lesioni al viso per i pugni subiti. “Il mondo ti crolla addosso in un attimo – ha scritto la donna sul suo profilo Facebook – una chiamata ti dice che tuo figlio è stato picchiato durante una rapina in casa”.