Nell’era della digitalizzazione e dell’espansione dei pagamenti elettronici, la movimentazione transfrontaliera del contante continua a farla da padrona. Nel solo anno 2017 si sono registrati picchi di interventi effettuati dai Finanzieri del Gruppo Bari e Funzionari della locale Agenzia delle Dogane, operanti nel porto e nell’aeroporto del capoluogo pugliese. Sono 151 le operazioni effettuate con un totale di capitali trasportati in violazione dell’attuale normativa pari a circa 2,4 milioni di euro. Ciò ha consentito l’introito nelle casse dello Stato di ben 83.000 euro circa di oblazioni immediatamente versate dai trasgressori con l’aggiunta di 70.000 euro circa di sequestri operati sul contante ai sensi della normativa valutaria di cui al D.Lgs. 195/2008.

La maggior parte degli illeciti valutari in parola sono stati accertati in uscita dallo Stato con direzione Albania e Grecia, quelli in entrata sono stati accertati soprattutto presso lo scalo aeroportuale con provenienza comunitaria ed extracomunitaria. Tali numeri sono relativi alle sole sanzioni scaturite dall’illecita movimentazione di contante ai confini che impone ai cittadini di dichiarare alla frontiera la valuta trasportata superiore ai 10.000 euro. Ma l’attività della Guardia di Finanza prosegue oltre, atteso che le movimentazioni accertate saranno poi approfondite anche in sede fiscale per verificare la congruità delle dichiarazioni dei redditi presentate dei trasgressori, né si può escludere che tali illecite movimentazioni possano riferirsi a traffici di stupefacenti o contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Nell’ultimo biennio i capitali trasportati alla frontiera senza la preventiva dichiarazione registrano una forte ascesa, arrivando agli attuali 5 milioni, a fronte dei quasi 3 milioni di euro del biennio precedente. I dati e le operazioni svolte mettono in luce l’attività ed il costante lavoro svolto a tutela dell’ordine e della sicurezza economico-finanziaria del Paese, a tutto vantaggio dei cittadini onesti e dell’economia legale.