Gli studenti tentano di occupare nella notte il liceo artistico a Bari, ma vengono fermati da una guardia privata che li avrebbe anche minacciati di morte con una pistola. Momenti di tensione si sono susseguiti domenica 17 dicembre in via Timavo davanti alla sede centrale dell’istituto comprensivo De Nittis-Pascali.

A fornire una versione dei fatti sono i ragazzi del Collettivo De Nittis – Pascali, che chiedono di rimanere anonimi: “Il vigilante non ci ha permesso l’ingresso nell’istituto, caricando e puntando ad altezza uomo una pistola per intimorirci. Alla vista dell’arma ci siamo spaventati e siamo scappati, finendo anche al pronto soccorso”. Nella fuga, infatti, una ragazza ha perso l’equilibrio ed è caduta su una ringhiera arrugginita, riportando ferite su mani e braccia.

Gli studenti si sono riuniti all’alba in sit-in davanti all’edificio e vi sono rimasti fino alle 9, quando c’è stato un primo incontro con la preside Irma D’ambrosio, che ha poi concesso loro un’autogestione. La dirigente smentisce però che sia stata utilizzata un’arma dal vigilante privato assoldato dalla scuola: “Sono stata avvertita ieri notte di quello che accadeva. Mi è stato riferito che i ragazzi sono scappati non appena hanno visto che c’era qualcuno, senza che la guardia mostrasse la pistola o, peggio ancora, la puntasse agli studenti”.

L’occupazione notturna è solo l’ultima delle proteste studentesche che hanno interessato la città nel mese di dicembre. Molte delle azioni erano state promosse dall’Unione degli studenti di Bari, associazione che da mesi denuncia il sistema dell’alternanza scuola-lavoro e le precarie condizioni degli edifici scolastici sul territorio. Tra gli istituti baresi dove è stata tentata l’occupazione ci sono lo Scacchi – dove le lezioni sono riprese normalmente il 18 dicembre – il Calamandrei e il Lenoci.

L’eco dei fatti incresciosi raccontati dai ragazzi del De Nittis ha raggiunto anche il plesso Pascali dell’istituto artistico, sul lungomare Vittorio Veneto. “Studenti e corpo docente hanno avviato uno sciopero bianco – spiegano dal collettivo – per dimostrare solidarietà nei
confronti dei ragazzi aggrediti nella notte”.

Versione dei fatti parzialmente smentita dalla preside, che nega il coinvolgimento dei professori nello sciopero. “Anche qui sarà concessa l’autogestione se i ragazzi lo chiederanno – precisa – Sorprende che negli scorsi giorni, quando è stato chiesto loro se avessero intenzione di organizzare qualche iniziativa di protesta concordata con la scuola, nessuno abbia mai suggerito nulla”.