Un decreto di sequestro è stato notificato dai Carabinieri a Savino Tondo, 60enne di Corato, già pregiudicato per associazione per delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione, falsità ideologica, esercizio arbitrario dell’attività finanziaria e sorvegliato speciale. In due occasioni, e precisamente a maggio del 2016 e agosto 2017 nei confronti dello stesso era già intervenuto un sequestro di beni, per un valore stimato in 120 milioni di euro.

Il provvedimento è giunto dopo il trasferimento di competenza territoriale da Trani a Bari. L’autorità giudiziaria ha sostanzialmente confermato i sequestri già operati e che riguardano: 373 immobili per un valore totale di 100 milioni di euro (tra cui un lussuoso residence del valore di 2 milioni di euro); 8 aziende per un valore di 13,5 milioni di euro; 12 quote societarie per un ammontare di 2,7 milioni di euro e disponibilità finanziare varie per un totale di 3,7 milioni di euro.

L’intero patrimonio di Savino Tondo, dichiarato socialmente pericoloso, è stato creato nel tempo attraverso la costituzione di società di capitali (dal 1993 al 2008), operanti prima nel settore della compravendita di autovetture, poi in quello immobiliare. Nel periodo tra il 1989 ed il 2014, pur avendo dichiarato redditi medi annui per circa 20mila euro, l’indagine patrimoniale ha accertato un’enorme sproporzione tra fonti e impieghi dovuta prevalentemente ai cospicui finanziamenti erogati dai soci a favore delle società di capitali che si sono autofinanziate senza ricorrere a mutui o finanziamenti bancari.