E’ un Bitonto forza otto quello che batte il Vieste al “Città degli Ulivi” e conquista la vetta solitaria del torneo di Eccellenza. Ogni domenica novità di classifica per il massimo torneo regionale pugliese in cui ora gli uomini di Gino Zinfollino possono guardare tutti dall’alto vista la contemporanea sconfitta del Gallipoli in casa nel derbyssimo con il Casarano. Ottavo successo nel torneo con una doppia firma di Manzari ed il gol in apertura di Camasta che, dopo neanche un giro di lancette stacca perfettamente di testa su un corner ed apre le marcature ponendo già in discesa il match per i padroni di casa.

Sette minuti e Bonasia crossa per Manzari che non ci arriva di un soffio. Due minuti dopo il Vieste prova a farsi vedere dalle parti di Addario grazie ad un’incursione di Brianese ma la palla è fuori. Il Bitonto fa le prove generali per il raddoppio al 20’ quando Moscelli calcia potente ma centrale una punizione bloccata da Tucci. Ma sette minuti dopo arriva il gol del doppio vantaggio: Pagone apre per Terrevoli che crossa alla perfezione per la testa di Manzari che non sbaglia. Due a zero e terreno di gioco in completo controllo dei padroni di casa che sfiorano anche il tris allo scadere della prima frazione con Terrone che coglie il palo.

Nella ripresa il copione non cambia e dopo soli 4 giri di lancette De Santis serve alla perfezione Manzari che ci prova al volo. Un solo minuto dopo c’è un miracolo di Tucci a dire di no al colpo di testa di Bonasia. Nel completo dominio bitontino arriva un’azione degli ospiti di Bonetti: al 19’, infatti, c’è il colpo di testa di Brianese a spaventare Addario ma la sfera termina fuori. Il Bitonto, allora, torna all’arrembaggio ed al 26’ sigla il terzo gol grazie alla doppietta di bomber Manzari: Terrevoli serve il numero 9 bitontino che di piatto batte l’incolpevole Tucci. Alla mezz’ora ci provano prima Terrevoli e poi Terrone alla ricerca del poker ma in entrambi i casi l’azione non si concretizza. Non c’è più tempo ed il Bitonto trova un tris da primato per costruire il sogno che si chiama serie D.