Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione, garantire a tutti una sanità efficiente, e rinnovare i contratti a partire da quelli pubblici, sono stati nuovamente i temi affrontati a Bari da Cgil, Cisl e Uil che, a cui hanno partecipato i segretari generali territoriali, Gigia Bucci della CGIL Bari, Giuseppe Boccuzzi della Cisl Bari Bat e Giuseppe Salamon della UIL Bari. Sui temi delle pensioni, dei giovani, dell’occupazione, della sanità e dei contratti, Cgil, Cisl e Uil hanno già da tempo formulato delle proposte precise sostenute tra l’altro nella mobilitazione dello scorso 14 ottobre.

Sulle pensioni, la Legge Fornero è stata un’enorme operazione di cassa che ha spostato per tutti il traguardo pensionistico, ben oltre i livelli degli altri Paesi europei, con ricadute importanti, anche di natura sociale. La piattaforma sindacale unitaria ha permesso di giungere alla sottoscrizione del Verbale di sintesi del 28 settembre 2016 ed all’emanazione di importanti misure, nella ‘fase uno’, che hanno introdotto un principio di flessibilità di accesso alla pensione.

«Per generare occupazione nuova e di qualità – ha detto Boccuzzi segretario della Cisl Bari BAT- la prima misura di politica economica è il sostegno agli investimenti, pubblici e privati che possano far ripartire la domanda, in particolare quella interna, e favorire la crescita. Solo in questo contesto, si possono promuovere politiche volte a favorire l’ingresso stabile dei giovani nel mercato del lavoro ed aumentare il tasso di occupazione, recuperando i divari con altri paesi europei e riducendo il divario Nord – Sud». «E’ urgente rafforzare le politiche attive nel nostro Paese, ha dichiarato Gigia Bucci, Segretario Generale Cgil Bari, partendo dalla certezza di stabilizzazione degli operatori in esse occupati. Solo investendo sulle dotazioni organiche dei centri per l’impiego, che devono svolgere un ruolo centrale dentro un sistema unitario e nazionale, potremmo migliorare le politiche per la presa in carico, l’accompagnamento, il sostegno ai lavoratori nelle transizioni, garantendone l’occupabilità».

Cgil, Cisl e Uil sono inoltre preoccupate per il progressivo de-finanziamento della spesa sanitaria che mette a rischio l’universalità e la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.
Per questo, ha detto chiedono «un progressivo aumento del finanziamento per allineare il livello di spesa sul PIL alla media degli altri paesi europei, unitamente alla predisposizione di un piano per la prevenzione e la promozione di sani stili di vita». Per Cgil, Cisl e Uil «è necessario incrementare i salari e tutelare il potere di acquisto, garantendo le risorse per tutti i comparti, che assicurino l’incremento degli 85 euro e il mantenimento degli 80 euro del Bonus Renzi».