La Puglia è al terzo posto fra le regioni italiane per illegalità ambientali, dopo Campania e Sicilia, con 2.339 infrazioni accertate, il 9,2 per cento sul totale nazionale, 745 sequestri effettuati e 2.269 personale denunciate. Per numero di arresti la Puglia è prima con 35 misure cautelari. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente, presentato oggi a Bari. «La nostra regione – dice Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – sale sul podio anche per l’abusivismo edilizio, per i reati contro la fauna e quelli nel ciclo dei rifiuti».

ECOMAFIA 2017 LEGAMBIENTE (2)Dal rapporto emerge, infatti, che nel ciclo illegale dei rifiuti la Puglia sale al secondo posto, con 644 infrazioni accertate, 760 denunce e 294 sequestri. Le province con i dati più critici sono Bari e Foggia, rispettivamente al quarto e al quinto posto in Italia. Nel 2016 la Gdf ha sequestrato oltre 15mila tonnellate di rifiuti industriali, 13 discariche abusive e constatato una evasione dell’ecotassa per circa 9,5 milioni di euro. Negli ultimi 15 anni le procure pugliesi hanno avviato 60 indagini che hanno coinvolto 72 aziende e portato a 176 arresti. «La Puglia – dice Tarantini – rimane la base logistica, la porta di ingresso e di uscita, per i traffici internazionali di rifiuti”. A questo proposito il pm Barese Renato Nitti ha evidenziato che, a fronte di un aumento di controlli e di indagini sui nostri porti, “i trafficanti di rifiuti stanno spostando le proprie attività verso i porti del Nord Europa proprio perché meno controllati».

I dati raccolti da Legambiente raccontano anche di un aumento delle infrazioni nel ciclo del cemento, che portano la Puglia al secondo posto in Italia con 445 illeciti accertati, 597 persone denunciate e 216 sequestri. L’abusivismo riguarda prevalentemente la costa con villette, piscine, lidi, ristoranti, campeggi e resort spesso costruiti direttamente sulla sabbia. «Quest’anno il record per il costruito lungomare – dice Legambiente – spetta alla Puglia e alla Sicilia, con oltre 700 manufatti per chilometro quadrato. Nonostante ciò, nella nostra regione, gli interventi di abbattimento continuano ad essere pochi e sporadici, frutto della sola iniziativa delle Procure». Anche nel racket degli animali la Puglia sale al terzo posto con 612 infrazioni accertate (corse clandestine di cavalli, traffico di animali da compagnia, commercio illegale di specie protette, bracconaggio e pesca di frodo). Ma è «sicuramente la corruzione il peggior nemico dell’ambiente. Gli appalti pubblici nel settore dell’ambiente – spiega il rapporto Ecomafia – sono tra quelli più esposti alla corruzione e alla criminalità organizzata». Negli ultimi sette anni in Puglia ci sono state 23 inchieste sulla corruzione in materia ambientale, con 106 arresti, 254 denunce e 35 sequestri effettuati. Unico dato rassicurante è quello sull’archeomafia. Dalla ricerca di Legambiente emerge, infatti, che nel 2016 la Puglia scende all’11esimo posto, con 17 furti di opere d’arte nonostante «sia una delle regioni più ricche di reperti archeologici ma anche di tombaroli attivi».