Edilizia, sviluppo del territorio e futuro del sindacato sono stati i temi del VI Congresso Territoriale Filca Cisl svoltosi a Bari. Ai lavori sono intervenuti i segretari generali della Filca nazionale, Franco Turri, e della Cisl Bari, Giuseppe Boccuzzi. Nel corso del Congresso, al quale si è arrivati dopo decine di assemblee nei luoghi di lavoro è stato riconfermato alla guida della Segreteria Generale Antono Delle Noci, che guiderà la categoria con gli oltre 6 mila associati nei prossimi anni, con LUIGI Sideri e Giammarco Passiatore .

“Un ponte per il lavoro”, lo slogan del Congresso prelude al rilancio del settore dell’edilizia. I segnali sono incoraggianti, a cominciare dalla timida ripresa dell’economia di Bari che si posiziona all’81esima posizione per la qualità della vita nella classifica del Sole 24 Ore. Le tappe del percorso sono state illustrate dal segretario generale, Antonio Delle Noci.

Un risultato storico è stato l’importante accordo dei mesi scorsi sulle pensioni che ha finalmente incluso l’edilizia tra i lavori gravosi. L’intesa prevede l’introduzione dell’APE (Anticipo pensionistico). Si tratta di un progetto, avviato in via sperimentale dal 1 maggio 2017 al 31 dicembre 2018, che consentirà di ritirarsi in anticipo per raggiungere la pensione. Il provvedimento interessa coloro che hanno raggiunto almeno i 63 anni di età e si trovano a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia nel regime obbligatorio. L’operazione sarà realizzata attraverso due strumenti: l’Ape volontaria e l’Ape social. Il primo metodo è attuato da parte di banche e assicurazioni tramite prestiti erogati attraverso l’Inps che dovranno poi essere restituiti con le rate di ammortamento dopo aver conseguito la pensione per i successivi venti anni. L’Ape social che non avrà nessuna ripercussione sull’importo della pensione, interessa i lavoratori edili, grazie proprio all’inserimento dell’edilizia tra i lavori considerati gravosi.

“Adesso – ha commentato Delle Noci – si sta continuando a fare pressing per allargare le maglie di applicazione del provvedimento: i requisiti di accesso attualmente in vigore di 36 anni di contributi e 6 anni continuativi sono per gli edili un muro invalicabile”. Un ulteriore traguardo sarebbe la contrattazione di II livello. Positivi sono stati gli ultimi incontri per raggiungere in tempi brevi la firma per il rinnovo del contratto integrativo.

Il settore delle costruzioni, comunque, sta vivendo una fase di ripresa, debole ma costante negli ultimi mesi. La Cassa edile, per esempio, ha certificato nel 2016 un aumento dei salari del 14% e dei lavoratori, che superano quota 16 mila, rispetto all’anno precedente. E’ stabile il numero delle imprese che sono circa 3.400. E’ stato registrato anche un aumento degli iscritti alle organizzazioni sindacali. Oggi la Filca di Bari ha raggiunto il 40,33%. Un primato conservato anche in Edilcassa con il 38% di rappresentatività.
Una sfida da vincere è il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia, atteso da migliaia di lavoratori anche nella provincia di Bari, così com’è stato fatto negli altri settori grazie all’impegno ed allo sforzo della nostra delegazione.

«Siamo riusciti a firmare – ha spiegato Delle Noci – contratti nazionali importanti e ricchi di novità per i nostri lavoratori del legno, cemento, laterizi e lapidei sul tema del welfare per quanto riguarda la sanità integrativa e la previdenza complementare, orari di lavoro, salute e sicurezza, legalità, formazione e gli aumenti salariali. La nostra piattaforma – ha aggiunto Delle Noci – ha posto al centro l’aumento di salari, tutele e diritti prevedendo il rilancio della bilateralità territoriale impegnata a contrastare l’elusione. Puntiamo ad avere imprese più strutturate, un mercato del lavoro trasparente che premi la regolarità e l’occupazione di qualità contro i troppi abusi ed i voucher. Chiediamo un sistema della formazione per la sicurezza in grado di qualificare ulteriormente il mercato».

Per quanto riguarda la legalità una proposta della Filca è l’introduzione del meccanismo della Patente a punti, un sistema premiale per escludere dal mercato le aziende irregolari. Un’altra questione delicata è quella relativa al ripristino del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) nella sua formulazione originaria passando in tempi brevi alla certificazione della congruità.
Due cardini importanti dell’azione sindacale sono sicuramente la formazione e la comunicazione. «Sono due ambiti di attività – ha detto Delle Noci – in cui i nostri operatori e delegati sono impegnati nelle varie iniziative formative organizzate».

Il Formedil non a caso organizza un cartellone di opportunità formative sempre di altissima qualità rivolte a coloro che vogliono qualificarsi o riqualificarsi. Lo “specchio” dell’operatività del sindacato, invece, è la comunicazione che si svolge sul sito internet, il profilo Twitter, la pagina Facebook, volantini e comunicati stampa.

Una “boccata d’ossigeno” potrebbe giungere dagli investimenti per migliorare le infrastrutture. Il piano triennale 2016/2018 prevede 1 miliardo e 122 milioni di finanziamenti e ben 700 interventi. Alle opere già avviate dall’amministrazione comunale, fra le quali il waterfront di San Girolamo, la bonifica della Fibronit, la riqualificazione di via Sparano, il recupero delle periferie, la messa in sicurezza degli edifici pubblici, potrebbero aggiungersi la riqualificazione del lungomare tra Torre Quetta e Torre a Mare e l’allargamento da due a quattro corsie di via Amendola. L’elenco delle opere da realizzare si allunga se si allarga la prospettiva al territorio dell’Area metropolitana e dell’intera provincia: la camionale che collegherebbe il porto barese alla viabilità autostradale, l’interramento dei binari nel centro abitato di Andria, il raddoppio dei binari della Ruvo–Corato.