Per la garante nazionale dei minori e degli adolescenti, Filomena Albano, il sequestro-lampo avvenuto mercoledì pomeriggio nel centro governativo di Cassano delle Murge (Bari) che ospita minorenni migranti non accompagnati, non è stato un “sequestro”, ma un “blocco”.
«Siamo rimasti bloccati – ha spiegato durante la visita alla comunità accoglienza per minori non accompagnati di Trani -, le nostre auto sono rimaste bloccate e ci è stato impedito di uscire. Per fortuna, l’intervento tempestivo dei carabinieri, che hanno dialogato con i ragazzi, è riuscito a sbloccare la situazione. Dobbiamo porre l’attenzione sui diritti dei ragazzi – ha aggiunto – che conoscono i loro diritti, sanno che per legge devono rimanere nei centri di prima accoglienza 60 giorni e, dal 61/o giorno, a giusta ragione, si chiedono perché stiano ancora lì».
Infatti, come gli stessi ragazzi hanno dichiarato, il loro è stato solo un gesto per attirare l’attenzione e per farsi ascoltare senza voler far del male a nessuno, dopo i 60 giorni di durata del progetto chiedono solo essere trasferiti per poter condurre una vita normale.