«L’accordo politico relativo alla mobilità e assunzioni in ruolo è un passo in avanti fondamentale per il sistema scuola pugliese: consentirà, da un lato, di far rientrare i docenti che sono stati assegnati al Nord anche a causa di errori nei trasferimenti sui quali sta intervenendo anche la magistratura e, dall’altro, favorirà l’immissione in ruolo di tanti docenti precari la cui sorte è appesa a un filo. Ma è il momento di andare oltre: prima della delega sul nuovo reclutamento, è importante procedere all’emanazione di un provvedimento “ponte” che punti ad una seria programmazione per l’assunzione di tutti i precari e dei vincitori di concorso. Mobilità territoriale e immissioni in ruolo dovranno avere un unico denominatore: 3000 posti di lavoro in più alla Puglia, il minimo sindacale per la regione finora più bistrattata del Paese dalle scelte di Miur e Governo. Siamo pronti a mettere in campo ogni iniziative possibile per chiedere quel che è giusto, quel che la scuola regionale merita per continuare a garantire un’offerta formativa e un servizio d’eccellenza al territorio e alle famiglie pugliesi».

Gianni Verga, Segretario generale della UIL Scuola Puglia, esprime soddisfazione per l’accordo su mobilità e immissioni in ruolo. «La nostra regione, in particolare – prosegue Verga – dovrà trovare la giusta collocazione, cercando una svolta all’annosa questione relativa alla media alunni/classe, tra le più alte d’Italia. Non chiediamo nessun atto di elemosina ma, secondo i nostri calcoli, per rientrare nella media nazionale dovranno essere assegnati alla Puglia almeno 3.000 posti in più. I parlamentari pugliesi hanno il dovere di prendere coscienza della realtà che vivono le scuole della nostra terra, caratterizzate da classi pollaio di 28 alunni mentre, da Roma in su, siamo al di sotto dei 20. Il nuovo Ministro Fedeli, nel corso della prima riunione con i sindacati, ha dato prova di non voler dar seguito alle solite dinamiche della politica e del manuale Cencelli, ma ha saputo entrare nel merito delle questioni controverse, molte delle quali penalizzano la nostra regione. Adesso, la nuova Ministro dovrà affrontare la questione degli organici che riguardano la Puglia. Abbiamo la necessità di consegnare la scuola pugliese in buone mani per risolvere i disordini creati dal Ministro e del Governo uscente, cominciando dal ritorno al rispetto delle regole».